Visitare Marrakech per la prima volta può lasciare un po’ interdetti.
Il primo impatto con Marrakech, lo ammetto, non è stato un colpo di fulmine. Passeggiando per la prima volta tra le strade della Medina veniamo investiti, nel seguente ordine, da un fiume di gente che parla a gran voce, carretti trainati da vecchi muli striminziti, una serie di motorini che alza nuvole di polvere dalla strada e nuvole di fuliggine dalle marmitte.
Sebbene sia stata a Marrakech non più di tre giorni, quel primo impatto così negativo della città sembra un ricordo lontano.
Quel disordine universale, che spiazza così tanto all’inizio, diventa fonte vitale, energetica scossa che inspiegabilmente cattura l’anima.
Come quando ti innamori di quell’imperfezione che rende il tutto perfetto. Una certa irregolarità, una certa bruttezza perfino, necessaria per farci sentire vivi in questo circo di vita, colori e profumi che è Marrakech.
In una celebre intervista ai Rolling Stone, il chitarrista Ron Wood disse di Keith Richards, “porta un tocco di rozzezza senza la quale perderemmo la nostra identità“. Allo stesso modo quelle irregolarità e “brutture” di Marrakech, che possono spaventare e lasciare un attimo perplessi all’inizio, diventano un segno distintivo di una città che riesce a conquistare, senza una ragione razionale.
Questo perchè Marrakech è principalmente cuore.
Lasciate a casa la razionalità dunque e immergetevi in Piazza Jamaa El Fna, tra musicisti, venditori di tappeti, artisti di strada, incantatori di serpenti, donne velate artiste dell’henna. Prestate attenzione a non venire investiti da taxi contromano, da rumorosi tuk tuk che suonano il clacson, da uomini a dorso di mulo, o dai vistosi e appariscenti calesse trainati da cavalli. Contrattate con un mercante un po’ troppo insistente per acquistare un paio di babbucce o un bracciale berbero. Date uno sguardo a cosa frigge nelle grosse anfore di terracotta esposte nei piccoli ristoranti dei souk. Fatevi investire dai profumi di spezie nel quartiere Mellah, che in lingua araba significa “sale”. Gustatevi un tè alla menta con paste di mandorla e datteri freschi in uno dei roof garden della medina.
In questo post vi raccontiamo come visitare Marrakech al meglio, vi porteremo nei luoghi più autentici, quelli che noi abbiamo amato di più, vi consiglieremo dove poter fuggire dalla folla e non rischiare di venire inghiottiti dal febbrile caos della medina.
Da dove iniziare per Visitare Marrakech: Piazza Jamaa El Fna
Piazza Jamaa El Fna è sicuramente uno dei luoghi più assurdi e stupefacenti della città. Per assistere a questo circo di colori, profumi, danze e tamburi, prendete posto in una delle tante terrazze che si affacciano alla piazza, che ricordano le balconate di un teatro di un’epoca passata.
Se dovessi consigliare a qualcuno che visita per la prima volta Marrakech, consiglierei di iniziare proprio da qua: prendendo posto ad un tavolino al Le grand Balcon Du Café Glacier, ad esempio, magari al tramonto, e ordinando un tè alla menta.
Marrakech: Tutti Pazzi per i Riad
Sembrano case per le bambole, ma sono solo i tanti Riad di Marrakech. La bellezza di questa città sta anche nella sorpresa di perderti in vicoli affollati, rumorosi e polverosi, per poi trovarti in corti colorate, curate e intrise di profumi di rosa, sandalo e ambra. Negli antichi Riad di Marrakech è possibile dormire, ma anche fermarsi per un pranzo, un tè alla menta, per acquistare oggetti di artigianato locale o per visitare una mostra fotografica.
In quest’ultimo caso dovete recarvi alla Maison de la Photographie, un’esposizione di fotografie d’epoca del Marocco, stampe e ritratti, allestiti nella corte interna di un magnifico riad. Se siete alla ricerca invece di qualche souvenir più ricercato rispetto agli oggetti d’artigianato che si trovano nei negozietti dei souk, entrate da La Famille, dove potrete gustare anche un tè alla menta tra alberi di banane e ulivi. Il Riad BE, con le sue mattonelle coloratissime, vale la pena di essere visto, noi abbiamo approfittato di un pranzo in terrazza e un pisolino post pranzo a bordo piscina! Per dormire non possiamo che consigliare caldamente entrambi i Riad in cui siamo stati noi: Palacio de Las Especias e Riad El Marah. Il primo più sfarzoso ed elegante, il secondo decisamente più semplice ed economico, ma ugualmente curato e centrale.
Marrakech dall’alto: le terrazze sui tetti della Medina
Ci spostiamo di nuovo sulle terrazze e tetti dei palazzi. Ricaricarsi sotto il sole africano, con un pranzo leggero e un gatto che ti fa le fusa sotto il tavolo, è un ottimo modo per prendersi una pausa dal vociare dei souk. Date un’occhiata in cielo, molto probabilmente incrocerete uno stormo di cicogne che volteggia sulla città.
Non fermatevi però solo fino al tramonto, le terrazze di Marrakech infatti si animano anche a tarda sera, per feste a ritmo di musica o per romantiche cene a lume di candela. Una cena tra le candele e le lanterne, con i souk illuminati ai vostri piedi, non può che rafforzare il fascino esotico e misterioso di Marrakech.
Nascosta tra i Souk di Marrakech: Piazza Rahba Kedima
Una piccola piazza, cuore dei souk, più intima e raccolta rispetto alla grande Jamaa, ma al contempo vivace e colorita. I venditori qui sono meno insistenti. Sono più interessati a vendere le loro merci ai locali, piuttosto che ai turisti. Tra tutti, i più curiosi sono i venditori di lumache. Le lumache qui devono essere una vera leccornia perchè i banchi sono gremiti di gente – tutta del posto – che fa la fila per una ciotola di lumache, che cuociono a tutte le ore del giorno e della notte, in enormi pentoloni fumanti.
Relax e benessere all’Heritage Spa, per un hammam di coppia
Se vi dico relax, olio di Argan e maioliche blu, cosa vi viene in mente? L’esperienza dell’hammam marocchino, la sua storia e altre curiosità, ve la racconteremo meglio nel prossimo post, ma non potevamo non inserire questa piccola chicca nella nostra guida di Marrakech. Un peccato non dedicare un paio d’ore a questo rituale antico, diventato famoso in tutto il mondo.
Tra i vicoli stretti e attorcigliati della Medina, c’è una piccola ed elegante SPA che offre pacchetti relax e benessere, anche per coppie. Si chiama Heritage Spa ed è una coccola che, fidatevi, dopo aver passeggiato tutto il giorno tra souk e musei, vi meritate proprio!
Marrakech alla moda: Giardini Majorelle
Come non sentirsi un po’ artisti dentro la casa dello stilista francese Yves Saint Laurent? Tra i lussureggianti giardini tropicali, i cactus e le fontane spunta la villa in cui visse lo stilista, dipinta di quel tipico blu Majorelle, che mi ricorderà sempre un coloratissimo viaggio a Marrakech.
Mellah, il souk delle spezie e le parrucchiere nascoste
Il Mellah è uno dei quartieri che ci è piaciuto di più a Marrakech. Si tratta del vecchio ghetto ebraico della città. Viene chiamato il “souk delle spezie“, che infatti è la merce più venduta nelle piccolissime botteghe dai portoni in legno che si susseguono tra i vicoli. Se i quartieri decadenti e un po’ borderline vi affascinano, vi innamorerete anche del Mellah.
Una piccola curiosità sono le piccole botteghe nascoste da tende ingiallite. Si intravedono all’interno ombre e voci femminili. Sono le parrucchiere da donna, le prime che vedo a Marrakech. Ci ho fatto caso perchè in Marocco ho notato una quantità infinita di barber shop, quasi ad ogni angolo. Le donne marocchine pare debbano venire fino al Mellah per acconciarsi i capelli. Pochi passi più avanti, un negozio di lingerie provocante. Le contraddizioni di un paese? Non so, fatto sta che al Mellah si respira un’atmosfera differente rispetto a qualsiasi altro luogo di Marrakech.
Gioielli d’Architettura Araba: Palazzo Bahia e Medersa Ben Youssef
Durante il nostro soggiorno, Medersa Ben Youssef purtroppo era chiusa per restauro. Per ritrovare gli antichi splendori dei palazzi marocchini abbiamo deciso di visitare Palazzo Bahia, l’antico palazzo del visir di Marrakech.
Impossibile non sognare ad occhi aperti tra le ceramiche coloratissime, i decori sfarzosi e i giardini interni fioriti.
Alle spalle di Marrakech: Desert D’Agafay
Il nome è francese, gli arredi coloniali e l’atmosfera esotica. Per fuggire del tutto dalla folla di Marrakech e per vivere un’esperienza da mille e una notte bastano pochi minuti d’auto, per raggiungere il Desert D’Agafay. Cosa c’è di più magico ed esotico che trascorrere due giorni in una tenda berbera, dotata di ogni comfort, in un deserto di roccia rossa, bruciata dal sole? Ma questa è un’altra storia, potete leggerla qui “Glamping in Marocco: Scarabeo Camp, il sogno alle porte di Marrakech“.
12 Comments
Siamo stati a Marrakesh qualche anno fa e la città devo ammettere che non ci ha convinto totalmente. Ma leggendo il tuo post, molto interessante e utile, forse devo ammettere che il problema fossimo noi e non tanto la città. Dovrò tornare e dare a Marrakesh una seconda chance, mi sa!
Tra i miei tanti sogni, c’è proprio quello di visitare Marrakech e con questo post mi è venuta ancora più voglia di andarci!
L’itinerario mi piace molto, poi i colori delle foto sono pazzeschi e appena ho letto tè alla menta, mi è sembrato di sentirne il profumo, è tra i miei tè preferiti!
Mi salvo questo post, lo trovo davvero utile e ben fatto!
Grazie mille Sara! Mi fa molto piacere che abbia trovato info utili. Marrakech è proprio così, profumi colori, vita ?
Che voglia di fare le valigie e partire! Adoro gli itinerari più nascosti e meno turistici, grazie per i tuoi consigli. ?
Grazie 🙂 Spero davvero che le dritte ti siano utili!
Ho avuto le tue stesse impressioni appena arrivata a Kathmandu, poi mi sono abituata al caos e la giravo con piacere. Sono città molto diverse dalle nostre 🙂 La Marrakech che hai raccontato è stupenda: colori, sapori, mercati nei quali perdersi
Mi fa piacere che ti sei ritrovata nelle mie parole! Non sono mai stata a Kathmandu ma mi piacerebbe molto 🙂
Ci sto girando intorno da mesi, forse da anni. Marrakech mi attira un sacco, e vorrei pianificare un viaggio esattamente come lo avete fatto voi. Peccato che la mia metà non sia propriamente concorde con questa destinazione. Ma non demordo!
Bellissimo post con un sacco di dritte interessanti!
Da annotare, tutte!
Alice
bel articolo, posso partire con te la prossima volta?
Prepara le valige allora che torniamo! 😉
Non appena ho letto “tè alla menta con paste di mandorla e datteri freschi” mi è venuta fame! Quando andrò in Marocco userò questa guida per visitare la città, non ho ancora avuto l’occasione di visitare Marrakech ma sembra una città molto interessante. 🙂 Grazie!
Grazie Martina, naturalmente se hai altri dubbi prima della partenza scrivici! Marrakech è una città davvero interessante, se ti lasci andare alle sue follie ti conquisterà!