La regione più verde d’Europa è nascosta tra i più antichi boschi di faggio dell’emisfero, tra distese brulle e silenti che narrano di lunghi viaggi di pastori e dei loro greggi, tra borghi arroccati su speroni di roccia, cascate e sorgenti d’acqua di montagna.
La regione più verde d’Europa è una terra di cammini impervi tra le montagne, un tempo percorsi da santi ed eremiti e oggi tracciati dal passo placido di un lupo solitario, o da una famiglia di giovani cervi, oppure da un viaggiatore che cammina con uno zaino sulle spalle.
La regione più verde d’Europa si trova in Italia ed è l’Abruzzo, un terzo della sua superficie infatti è coperta da riserve naturali e parchi protetti: il parco del Gran Sasso, il Parco della Maiella e il Parco Nazionale d’Abruzzo, che vanta essere il primo Parco nazionale d’Europa.
In questo post vi parlo del Parco Nazionale d’Abruzzo, del (lungo) viaggio per raggiungerlo e della (grande) emozione nel riscoprire la natura selvaggia, dove le orme delle scarpe da trekking si affiancano a quelle dei lupi.
Il mio viaggio parte da Sulmona, dove le piazze profumano di zucchero e confetti. Sulmona è una vera bomboniera, non solo per i negozietti di confetti colorati disseminati per la città, ma per la bellezza delle sue piazze, delle sue chiese, e delle facciate delle case dai toni pastello, oltre i cui tetti spuntano le cime innevate dei monti.
Lasciandosi Sulmona alle spalle, con i suoi peschi già in fiore in questa primavera in anticipo, e percorrendo una strada dove si susseguono alcuni dei borghi più belli d’Italia, si giunge ad Anversa degli Abruzzi, incastonata su uno sperone di roccia e affacciata nell’abisso di un profondo canyon di rocce calcaree, le Gole del Sagittario.



Furono molti i viaggiatori e gli avventurieri che fecero di Anversa il punto di partenza per attraversare, a piedi o a cavallo, le Gole del Sagittario. La bellezza selvaggia e incontaminata delle Gole, le è valso il riconoscimento di Riserva Naturale del WWF, ma non solo, la riserva di 450 ettari dove sorge Anversa è anche Parco Letterario. Furono infatti tanti anche gli intellettuali e poeti che trascorsero qui parte della loro vita e che vi ambientarono opere e poesie, così come Gabriele D’Annunzio che inscenò tra le fantastiche Gole la sua tragedia “La fiaccola sotto il moggio”.
Sulle tracce di quegli antichi esploratori e poeti, decido anche io di farmi ammaliare dal fascino celebre e dalle vicende roccambolesche ambientate in questi luoghi di rara bellezza e, scarpe da trekking ai piedi, mi preparo ad addentrarmi nel canyon.
I miei compagni di viaggio? Due guide d’eccezione: Claudia e Luciano, di Abruzzo Parks, che della loro passione e profonda conoscenza di questi luoghi hanno fatto il loro lavoro e con loro si riesce davvero a rivivere gli antichi splendori di Anversa.
Ad Anversa, Claudia e Luciano mi fanno conoscere anche una simpatica iniziativa promossa da un agriturismo del posto, il Bioagriturismo La Porta del Parchi. L’iniziativa è “adotta una pecora“, un modo per sostenere un allevamento tradizionale ed eco-sostenibile, aiutando la pastorizia abruzzese. Se vi incuriosisce date un’occhiata al sito dell’agriturismo; credo sia un’ottima occasione per tornare dall’Abruzzo con un regalo speciale: si tratta a tutti gli effetti di un’adozione a distanza e l’aiuto economico per la gestione del gregge rientra sotto forma di prodotti caseari che arrivano a casa.
Insieme all’ottima compagnia di Abruzzo Parks, lascio dunque Anversa e percorro la panoramica e tortuosa Strata Statale che corre lungo il fianco della montagna a picco sulle spaventose Gole, con gli occhi in su per scrutare i muri di roccia dove possono nascondersi grifoni e altre specie protette.
Superato il tracciato del fiume Sagittario, il paesaggio si fa meno terrificante e i muri di roccia calcarea lasciano spazio ad una vegetazione più rigogliosa; le cime rocciose si tramutano in colline macchiate da laghi verde smeraldo e ai bordi della strada spuntano piccole croci in muratura, che segnano la via crucis. Del resto siamo in Abruzzo, una terra di eremi, che ha assistito al passaggio di monaci eremiti e pellegrinaggi di fedeli.






Ci siamo bagnati le mani con l’acqua pura delle fonti, che ancora sgorgano tra le rocce dell’Eremo di San Domenico, una grotta naturale affacciata sull’omonimo lago; abbiamo ricostruito le storie di miracoli, storie di lupi e di contadini, dalle immagini raffigurate negli affreschi della piccola chiesa del santo eremita; abbiamo percorso sentieri tra gli arbusti di ginepro, di rosa canina e le radure battute dal vento e scaldate dal sole, tra le tracce di cervi e di cinghiali, per raggiungere l’Eremo di Sant’Egidio, arroccato sulla cima delle colline che dividono due dei borghi più belli d’Italia, Villalago e Scanno; infine abbiamo percorso il “sentiero del cuore” il cui significato si comprende una volta guadagnata la cima, quando il battito accelerato dalla scalata, esplode nell’emozione per tanta bellezza e perfezione della natura.
Veduta sul Lago di Scanno dall’Eremo di Sant’Egidio
A metà di questo viaggio itinerante, giungo a Scanno. Della mia visita a Scanno vi parlerò in un altro post (Scanno: il borgo più bello d’Italia In bianco e nero) perchè merita di essere raccontato, per questa volta basti dire che di questo borgo si sono innamorati i più grandi fotografi contemporanei giunti qui da tutta Europa. Passata la notte in una antica residenza scannese, oggi B&B Il Palazzo, la mattina presto si riparte per attraversare passo Godi e giungere finalmente al Parco Nazionale d’Abruzzo. Tra i bordi della strada qualche cumulo di neve che non si è ancora sciolto, le temperature si abbassano e le cime delle montagne si alzano.
La prima parte del mio viaggio itinerante zaino in spalla in Abruzzo termina qui. La prossima puntata sarà ricca di avventure: camminate tra le montagne, pic nic nei boschi, escursioni notturne, incontri emozionanti con cervi e lupi, cene abruzzesi, e chalet dai caminetti in camera…! [Leggi qui la Seconda Parte di Wild Abruzzo]
Per informazioni su tutte le interessanti attività, sui cammini e sui trekking organizzati da AbruzzoParks contattare Claudia alla mail info@abruzzoparks.it oppure visitare il sito http://www.abruzzoparks.it
5 Comments
Ciao Annalisa, che bello leggere la prima parte del tuo articolo.
Questi sono posti bellissimi e poco conosciuti, ti ringrazio della tua visita e del tuo diario di viaggio. Spero di rivederti presto.
Buon viaggio!!!!
Matilde – il Palazzio Scanno
Ciao,
condivido con te le emozioni che hai provato e complimenti per l’articolo, ben scritto. Io partirò questa estate per quei luoghi, dove cercherò di raccogliere del materiale audio video fotografico per raccontare una storia di eremiti, luoghi incantati e boschi. Mi piacerebbe scambiare qualche parola in merito se ti fa piacere. A presto
Ciao Fabio! Grazie e certamente mi fa piacere darti consigli e scambiarci opinioni su itinerari di viaggio! Anzi in bocca al lupo e ti preannuncio che sarà una bellissima avventura 😉 scrivimi pure una mail a info@outofofficediannalisa.com oppure un messaggio sulla nostra pagina Facebook! 😉
Bellissimo, ci piace molto questo tuo viaggio itinerante! E quanto è bella la veduta sul lago di Scanno? da non credere!
Aspettiamo la seconda parte! 🙂
Grazie ragazzi!!! A breve arriverà anche la seconda parte 😉